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6 giugno 2021

CAMBIO DI DIREZIONE, L'OTTAVO EPISODIO "PIÙ IMPORTANTE DEL BASKET"

Continua ogni venerdì su Disney+ il rilascio dei nuovi episodi di Cambio di direzione, la serie Disney creata da David E. Kelly (Ally McBeal, Big Little Lies), e con protagonista John Stamos (Gli amici di papà, E.R.) nei panni di un allenatore di basket del college che, dopo un'aggressione compiuta da lui su di un arbitro durante una partita, viene fatto fuori dalle leghe professionali e l'unico lavoro che riesce a trovare come coach è quello in una squadra liceale, le Sirens, in un liceo privato femminile a San Diego, California.

Nell'ottavo episodio intitolato Più importante del basket, i meme invadono Westbrook, e un'account sconosciuto chiamato @KalmK0rn pubblica delle foto della statua del coach, che ora è in possesso di Korn dopo averla salvata dallo scioglimento, inserita negli sfondi più disparati. Si può vedere infatti lui in quello che sembra il giardino del Miyagi-do, o in un bosco fiabesco stile Biancaneve circondato da carini animaletti cartoon, o su una tavola da surf e altre buffe situazioni ancora. Il coach viene taggato e ciò non lo lascia riposare bene la notte, evidentemente il poco tecnologico Korn davvero non sa come mettere il telefono in silenzioso o impostarsi una bella sessione non disturbare.

HIGH SCHOOL MUSICAL: THE MUSICAL: LA SERIE, IL RESOCONTO DI "UNA IMPROVVISA NEVICATA"

Continuano le avventure dei ragazzi del club di teatro della East High protagonisti di High School Musical: The Musical: La serie, le cui nuove puntate della seconda stagione arrivano ogni venerdì su Disney+. Se nella scorsa stagione Ricki, Nini, e co. hanno portato a teatro la loro versione di High School Musical, dato che la loro scuola è stata utilizzata come set per i film della trilogia di Disney Channel, quest'anno, spinti dall'ambizione di Miss Jenn nel vincere il prestigioso Menkie Award, premio fittizio che celebra la miglior produzione studentesca tratta da un'opera le cui canzoni sono state composte da Alan Menken, faranno propria La bella e la bestia.

Ma non tutto va liscio, Nini non può partecipare al musical perché ha deciso di iscriversi alla facoltosa e rigida scuola di arte drammatica a Denver, a sole dieci ore di autobus dalla East High di Salt Lake City, e Ricky soffre della relazione a distanza e allo stesso tempo sta vivendo il separamento dei suoi genitori che lo costringe a trasferirsi con suo padre traslocando in un appartamento più piccolo. Inoltre Gina prova chiaramente dei sentimenti per Ricki, e lotta con Carlos con cui sta condividendo il ruolo di coreografa che però il ragazzo si sente più suo vedendo la ragazza come la sua assistente. Carlos nel frattempo non si rende conto che sta mettendo a disagio Seb regalandogli doni davvero costosi che il ragazzo non può permettersi di ricambiare, e in tutto questo EJ sta avendo una crisi da ultimo anno. L'unica coppia stabile sembra essere Big Red e Ashlyn, che, dopo il dolcissimo numero musicale del precedente episodio, hanno trovato loro stessi e sono semplicemente adorabili insieme.

3 giugno 2021

LUCA, LE PRIME REAZIONI SOCIAL DELLA STAMPA AL NUOVO FILM PIXAR

Giugno è il mese di Luca, la ventiquattresima fatica Pixar e la prima diretta da Enrico Casarosa, che debutterà, come Soul, su Disney+ per tutti gli abbonati e senza sovrapprezzo, che invece c'era stato per Raya e l'ultimo drago, il 18 giugno. E, come ogni film Pixar che si rispetti, c'è molta tensione per il risultato critico del film, che dovrà competere con quello altissimo degli standard dello studio, che ci ha regalato una gemma dopo un'altra, anche se non ci ha risparmiato qualche insuccesso di critica qua e là.

E Luca, in base al sentiment social rilasciato su Twitter da una parte della stampa americana, le recensioni usciranno ufficialmente il 16 giugno, è assolutamente positivo. Nei brevi caratteri che compongono i tweet vengono accennati i temi del film, alcuni aspetti tecnici che hanno convinto, e di come il film si posiziona tra la "filmografia" Pixar.

1 giugno 2021

CAMBIO DI DIREZIONE, IL RESOCONTO DEL SETTIMO EPISODIO "LA STATUA"

Continua ogni venerdì su Disney+ il rilascio dei nuovi episodi di Cambio di direzione, la serie Disney creata da David E. Kelly (Ally McBeal, Big Little Lies), e con protagonista John Stamos (Gli amici di papà, E.R.) nei panni di un allenatore di basket del college che, dopo un'aggressione compiuta da lui su di un arbitro durante una partita, viene fatto fuori dalle leghe professionali e l'unico lavoro che riesce a trovare come coach è quello in una squadra liceale, le Sirens, in un liceo privato femminile a San Diego, California.

In questo episodio, intitolato La statua, lontano dalla palestra il cui campo si deve riparare dopo che nello scorso episodio il tabellone dedicato Gruzinsky fu rimosso a cause delle proteste degli studenti a seguito dell'arresto del padre di Louise, vediamo il coach Korn che fa a patti con la sua nuova vita da coach del liceo, cercando una facile scappatoia che lo riporti alla ribalta e all'uomo che era.

30 maggio 2021

STOFFA DA CAMPIONI: CAMBIO DI GIOCO, IL RESOCONTO DEL FINALE DI STAGIONE

Si è conclusa venerdì scorso su Disney+ la prima stagione di Stoffa da campioni: Cambio di gioco, serie che riprende le avventure del coach Gordon Bombay interpretato da Emilio Estevez e della sua squadra di hockey giovanile, i Mighty Ducks, cominciate con il film Disney del 1992, Stoffa da campioni. Nella serie Cambio di gioco però i Ducks non hanno più come allenatore Bombay, che nel frattempo, dopo essere stato squalificato come allenatore di una squadra di hockey del college per aver aiutato un giocatore in difficoltà, si è ritirato dalle scene ed è ora titolare dell'Ice Palace, una pista di ghiaccio al coperto.

Inoltre i Ducks, oggi una vera e propria istituzione locale di hockey, non hanno più lo stesso spirito di un tempo. Il divertimento viene per ultimo e sono spinti dal coach T a prendere gli allenamenti e le partite come se fossero giocatori professionali. Tra le loro schiere non c'è spazio per i giocatori mediocri e il giovane Evan viene fatto così fuori dalla squadra. Lui e sua madre Alex creano quindi i Don't Bothers proprio per rimettere il gioco e il divertimento nella competizione dell'hockey per ragazzi, e, dopo diversi tentativi, riescono a far riappassionare anche il disilluso Bombay allo sport, mentre lui dà una mano ad Alex ad allenare la squadra. Nel finale di stagione, intitolata La resa dei conti, siamo alle finali del torneo di hockey statale del Minnesota, in cui i Ducks e i Don't Bothers sono destinati a scontrarsi. 

24 maggio 2021

CAMBIO DI DIREZIONE, IL RESOCONTO DELLA PUNTATA CARLSBAD CRAZIES

Su Disney+, come ogni venerdì, è uscito un nuovo episodio di Cambio di direzione (Big Shot in originale), la serie che vede tra i suoi creatori David E. Kelley (Ally McBeal, Big Little Lies) e con protagonista John Stamos (Gli amici di papà, E.R.) nei panni di un allenatore di basket del college che, dopo un'aggressione compiuta da lui su di un arbitro durante una partita, viene licenziato e l'unico lavoro che riesce a trovare come coach è quello in una squadra liceale, le Sirens, in un liceo privato femminile a San Diego, California.

Siamo nel pieno della storyline dei Gruzinsky, la famiglia benestante che dà il nome alla palestra di Westbrook e che è immersa nello scandalo che vede il padre, che è stato uno dei fattori che ha portato l'assunzione di Korn come allenatore, accusato di appropriazione indebita. La figlia Louise quindi, la playmaker dei Sirens, vede il suo mondo rovesciato. Intanto la figlia di Korn, Emma, si è ambientata a Westbrook ed è diventata ormai amica delle Sirens, oltre che frequentare il fratello di Louise, Lucas, con cui fa teatro insieme.

23 maggio 2021

STOFFA DA CAMPIONI: CAMBIO DI GIOCO, RESOCONTO DELLA PUNTATA LE FINALI (PRIMA DEL FINALE)

Siamo arrivati alla penultima puntata di Stoffa da campioni: Cambio di gioco, la serie che riprende dopo venticinque anni dall'ultimo film della trilogia le avventure del Coach Bombay e dei Mighty Ducks, la squadra di hockey giovanile del Minnesota nata negli anni '90 come underdog. Nella serie Cambio di gioco però i Mighty Ducks non sono più un team di outsider, ma una vera e propria istituzione di hockey che conta numerose vittorie alle finali dello stato, e Gordon Bombay è caduto in rovina dopo che anni fa la divisione del college di hockey in cui lui allenava una squadra lo espulse come allenatore perché aiutò finanziariamente un suo giocatore in difficoltà economiche, andando così contro le regole.

Bombay così, titolare dell'Ice Palace, una pista di ghiaccio al coperto, incontra la squadra dei Don't Bothers, capitanati dal giovane Evan, un ragazzino che è stato cacciato dai Mighty Ducks perché non all'altezza degli standard ultra competitivi del team. Lui e sua madre Alex hanno creato i Don't Bothers infatti proprio per rimettere il gioco e il divertimento nella competizione dell'hockey per ragazzi, e, dopo diversi tentativi, riescono a far riappassionare anche il disilluso Bombay allo sport, mentre lui aiuta Alex ad allenare la squadra. Ma, dopo le prime vittorie a seguito delle molteplici difficoltà affrontate all'inizio, Alex si sta facendo prendere troppo la mano dallo spirito competitivo del gioco, stressando i ragazzi, cosa che ha spinto Evan a prendere la decisione di licenziarla come coach.

23 marzo 2014

Muppets Most Wanted, le Recensioni della Critica

Muppets Most Wanted è uscito questo fine settimana negli Stati Uniti, e mentre noi dovremo aspettare un bel po' per vederlo in Italia, chissà se al cinema o direttamente in home video e soprattutto chissà quando, possiamo scoprire cosa ne pensa la critica del film in attesa dei risultati al botteghino che decideranno il futuro del franchise, che potrebbe continuare al cinema oppure ritornare in televisione, dove sono nati e concepiti.

I Muppet sono sempre stati accolti positivamente dalla critica, e anche negli anni '90, in cui la loro popolarità cinematografica era in declino, sono sempre stati valorizzati per la loro comicità intelligente e soprattutto autoreferenziale. Nel 2011, con la scelta della Disney di riportali al cinema dopo un paio d'anni in cui sono stati protagonisti delle rete con video di successo come la versione Muppet di Bohemian Rhapsody o lo Chef Svedese che cucina i Pöpcørn, il film I Muppet li ha riconsacrati sia al box office, dove hanno raggiunto e superato i 150 milioni globali, con un budget di meno 50 milioni, e con la critica, recensioni ultra entusiastiche e Oscar alla miglior canzone originale.

Vediamo quindi se, secondo la critica, Muppets Most Wanted è un degno seguito del primo capitolo che ha rilanciato il franchise, leggendo le recensioni degli illustri The Hollywood Reporter e The Wrap.

Recensione di The Hollywood Reporter, scritta da Todd McCarthy

"Lo sanno tutti che il sequel non è mai così buono," i Muppet lo confessano turbolentemente nel referenziale numero musicale iniziale, "We're Doing a Sequel," e Muppets Most Wanted è proprio una prova della profezia, uno strano seguito fuori tono dello spassoso film del 2011 che ha marcato il rilancio della Disney dei vecchi pupazzi di Jim Henson degli anni '70 e '80.
Chiamatelo un minaccioso tempismo o semplicemente una strana coincidenza, ma il cattivo qui è una rana Russa, e la maggior parte dell'azione prende luogo in un gulag siberiano. Cosa i bambini ci faranno di ciò è un bel dubbio. Ma la trama ripetitiva di vari furti durante un tour europeo dei Muppet diventa noiosa, e il divertimento è a intermittenza, e questo significa che al box office il film non potrebbe raggiungere i risultati del primo [...]
C'è il tocco dell'audacia alla Mel Brooks nella presunzione di avere prigionieri dall'aspetto duro in una prigione russa andare improvvisamente a Broadway e mettere su uno show canterino con l'approvazione della comandante senza paura interpretata da Tina Fey. Ma, dati gli eventi geopolitici delle ultime settimane, l'intera avventura sarà vista da molti adulti, se non dai loro bambini, attraverso un filtro in qualche modo maligno, grazie alla presenza del Criminale Ricercato Numero Uno con un accento russo che impersona Kermit per commettere una serie di spettacolari furti con un viscido e irritato seguace interpretato da Ricky Gervais. [...]
L'aspetto più vivace di Muppets Most Wanted è la colonna sonora. Le canzoni non sono uniformemente grandiose, ma posseggono energia, del testo intelligente e un dinamismo alla vecchia scuola che soddisfa e allieva la mezza tediosità delle discussioni sui bacchibetti criminali tra Constantin e Dominic, e i ritornelli ammuffiti di amore reciproco, rispetto e supporto tra i perenni e i insicuri Muppet. Anche i talenti così formidabili come Gervais e Fey diventano un po' stancanti qui in una parte unidimensionale che li porta ad essere sempre rumorosi e poco credibili. Ty Burrell regala una serie di risate come una specie di inspettore Clouseau che cerca di gestire una serie di furti. [...]
Se quella che i Muppet dicono a riguardo dei sequel, la Disney dovrebbe pensarci prima due volte o anche tre su quello che è a volte vero riguardo ad un terzo capitolo.

Recensione di The Wrap, scritta da Alonso Duralde

Scherzi consapevoli, capovolgimenti di trama assurdi, e chi altro metterebbe Danny Trejo e Ray Liotta in dei numeri musicali?
E' il destino di franchise riavviati quello di seguire i passi dei loro predecessori, dopo di che diciamo solo che i Muppets Most Wanted dà una spinta più fresca a Giallo in casa Muppet rispetto a quella che da Into Darkness - Star Trek a Star Trek II - L'ira di Khan.
Anche se i film Muppet del 21esimo secolo non riescono a raggiungere il picco che Jim Henson stabiliva quando era vivo, Muppet Most Wanted è a volta anche meglio del film del 2011, I Muppet, che rilanciava meravigliosamente gli imbrogli cinematografici di Kemit, Miss Piggy, Fozzy e tutti gli animali di feltro. [...]
La sceneggiatura, di Nicholas Stoller e del regista James Bobin, entrambi veterani del film precedente, è un classico dei Muppet in quanto conosce quando fermare gli scherzi al pubblico e dare abbastanza trama agli avvenimenti per muoverli. [...]
I puristi che avevano criticato i Muppet per momenti di malinconia o oscenità o qualcos'altro che dicevano essere in qualche modo non fedeli alle leggenda di Henson, troveranno senza dubbio alcuni piccoli momenti detti tanto per dire sgradevoli, ma in generale Muppets Most Wanted rimane sensazionale e celebrative, provando senza alcun dubbio che questi amati personaggi continueranno a dare vita al grande schermo per anni a venire. 

Su Rotten Tomatoes, l'aggregatore di recensioni, il risultato è positivo, con il 77% di recensioni positive, su 120 recensioni 92 sono state positive mentre le altre 28 negative, con un punteggio medio di 6.9 su 10. Lo stesso riscontro positivo anche tra i critici più illustri, con il 68%, 21 positive e 10 negative e 6.8/10. Mentre il film del 2011 aveva raggiunto il 96% e 8 su 10.

In generale sembra che il risultato del primo film non venga ripetuto, ma questo non vuol dire che Muppets Most Wanted non sia un esperimento riuscito. Già vedendo le premesse del film si poteva prevedere un sequel non all'altezza, un'idea non originale e già sperimentata e degli attori tradizionalmente "televisivi" contrariamente a Jason Segel e Amy Adams del primo film, questo non vuol dire attori migliori o peggiori, il terzetto Gervais, Fey e Burrell è strapremiato, ma solo che se il team dei Muppet volevano conquistare la critica, probabilmente avrebbero preso un'altra direzione.
Lo scopo dei Muppet è quello di intrattenere intelligentemente il suo pubblico, sia di adulti che di bambini, e anche se un loro film andasse male, ma non sembra questo il caso, sarebbe sicuramente meglio di altri venti film d'animazione o per ragazzi in programmazione nei migliori cinema.

Il film porta l'intera gang dei Muppet per un tour globale, a fare il tutto esaurito nei migliori teatri delle destinazioni europee più eccitate, tra cui Berlino, Madrid e Londra. Ma i guai seguono i Muppet oltreoceano, come si trovano involontariamente coinvolti in un colpo criminale internazionale guidato da Constantine, il Criminale Numero Uno al Mondo e sosia di Kermit, e il suo codardo compagno Dominic (Ricky Gervais), o anche Numero Due. I Muppet incontreranno anche Nadya (Tina Fey), un'esuberante guardia giurata e Jean Pierre Napoleon (Ty Burrell), un agente dell'Interpol.

Muppets Most Wanted è un film live-action prodotto e distribuito dalla Walt Disney Pictures, in uscita il 21 Marzo 2014 negli Stati Uniti. Non si conosce la data di distribuzione italiana.
Il film è diretto da James Bobin, scritto dal regista insieme a Nicholas Stoller, e intrepretato da Ricky GervaisTina Fey e Ty Burrell.
La colonna sonora è di Christophe Beck, mentre le canzoni sono scritte e composte da Bret McKenzie.

21 ottobre 2013

Saving Mr. Banks, la premiere a Londra e le prime reazioni della stampa

Ieri a Londra, come evento di chiusura del BFI London Film Festival, è stato presentato in anteprima mondiale alla stampa e al pubblico, Saving Mr. Banks, l'attesissimo film che per la prima volta avrà come protagonista Walt Disney, interpretato da Tom Hanks, ma la storia si concentrerà su P.L. Travers, la scrittrice di Mary Poppins, che è stata a lungo corteggiata da Disney per avere i diritti cinematografici dei libri. Il poster originale infatti recita "Dove il suo libro finì, la loro storia cominciò." Quello italiano inspiegabilmente tutt'altro.

Dell'evento di Londra abbiamo le immagini e un video del red carpet e della conferenza stampa, all'appello erano presenti il regista John Lee Hancock, la sceneggiatrice Kelly Marcel, Tom Hanks, Emma Thompson, che interpreta P.L. Travers, e Colin Farrell e Ruth Wilson, i genitori della scrittrice, e abbiamo ovviamente anche le prime reazioni della stampa.


Ma veniamo alle reazioni della critica, che tutti noi aspettavamo con impazienza, sia per vedere se avrà successo agli Oscar nella categoria del miglior film, dove la Disney, escludendo la Miramax, non ha mai trionfato, e se soprattutto sarà un film memorabile.

Andando con ordine, su Rotten Tomatoes, l'aggregatore di recensioni, ci sono per ora solo sei recensioni, tutte positive, con un voto medio di 7/10; per avere un quadro completo bisogna aspettare che arrivino almeno 100 recensioni, ma l'inizio è ottimo.

Sono positive, ma non esaltanti, anche le recensioni dei siti di cinema più illustri di Hollywood, ovvero Variety e The Hollywood Reporter. Entrambi lodano le interpretazioni del cast, e anche in parte la regia di Hancock, che, secondo Variety, "è qualche volta un pò troppo precisina con una trama che prosegue parallela, troppo pesante con la colonna sonora dinamica di Thomas Newman, e troppo entusiasta e pressante per toccare le corde del nostro cuore (anche se alla fine ci riesce)" e continua "Ma se Come d'Incanto rimane senza dubbio la più grande, maliziosa, postmoderna interpretazione dell'iconografia Disney, Saving Mr. Banks è quella romantica e retrò che Disney stesso senza rimorsi avrebbe fatto. E' un pò troppo onesta, mai particolarmente sorprendente, ma molto ricca nel suo senso di persone creative e il loro spirito di reinvenzione." The Hollywood Reporter mentre calma le nostre preoccupazioni riguardo alla figura di Walt, che è stata troppo e anche esasperatamente mistificata dagli studi, basta vedere alcuni documentari che proiettano nei parchi Disney, "Qualcuno la chiamerà senza dubbio una rivisitazione addolcita e imbiancata, ma se la guardiamo dal punto di vista degli studi Disney, Saving Mr. Banks presenta una versione più coraggiosa di Walt che uno si aspettava magari dieci o anche cinque anni fa. Okay, non c'è nessuna menzione qui dello sciopero degli animatori nel 1941, o della collaborazione controversa con FBI, ma almeno ci è concesso che non tutti sono incantati dal magico regno di Walt, e che ci sono state delle oscure ombre nella sua biografia, come un padre abusivo di cui lui è stato vittima. Diamine, qui mostrano addirittura lui che fuma, che al giorno d'oggi è anche peggio che essere un informatore dell'FBI."
Se volete leggere una recensione in italiano, c'è quella di BadTaste.

Insomma avrà anche i suoi difetti, non sarà magari un capolavoro, ma Saving Mr. Banks sembra essere, da quello che si legge dalla critica, un'ottima ricostruzione, è acclamato anche dal lato tecnico (fotografia, costumi), e un'intima visione del personaggio di P.L. Travers.

Per quello che riguarda gli Oscar; perché noi tutti abbiamo bisogno che questo film vinca, non ci deve essere una particolare ragione, beh Deadline è dalla nostra parte. L'acclamatissimo blog di Nikki Finke scrive che Saving Mr. Banks ha delle ottime probabilità non solo di essere nominato nella categoria del miglior film, previsione già fatta da Feinberg di THR mesi fa, ma di addirittura vincere.
Il film è ambientato durante la produzione di un film, e ha quindi dei collegamenti all'industria di Hollywood come ce l'avevano Argo e The Artist, inoltre si potrebbe ripetere il caso del 2010, quando The Social Network era il preferito dalla critica ma l'industria cadde piuttosto nelle braccia del Discorso del Re, un film più accessibile al pubblico e che toccava le corde dell'Academy, che alla fine vinse come miglior film. Quest'anno si potrebbere ripetere lo stesso caso con 12 Years a Slave, acclamato in ogni festival in cui viene presentato, e appunto Saving Mr. Banks, che dovrebbe essere il favorito del pubblico, grazie al cast, Tom Hanks quest'anno sembra ritornato in pista con Captain Phillips, e una storia che si collega direttamente ad uno dei film americani più amati di sempre, Mary Poppins.

Alla fine sono sempre pronostici e sono da ritenere come tali, Oscar o non Oscar il film non cambia, ma sarebbe una bella occasione per la Disney, ultimamente accusata di produrre solo blockbuster, anche se effettivamente fa solo quello, ma sarebbe una dolce rivincita disneyana contro la critica per John Carter e The Lone Ranger, due film Disney recentemente condannati e cannibalizzati proprio dalla critica senza motivo, e ripeto senza motivo, e, scusate se vado a finire sempre lì, ma non si può proprio dire che John Carter ha una caratterizzazione incomprensibile. Maledetti :)



Quando le sue figlie lo pregarono di realizzare un film tratto dal loro libro preferito "Mary Poppins", dell'autrice P.L. Travers, Walt Disney fece loro una promessa, non immaginando che ci sarebbero voluti 20 anni per riuscire a mantenerla. Nella sua ricerca per ottenerne i diritti, infatti, Walt si trova ad affrontare un'ipocondriaca scrittrice, irremovibile nella sua decisione di non permettere che il personaggio della sua amata e magica tata venga stravolto dalla macchina di Hollywood. Ma non appena il successo dei libri diminuisce, insieme ai guadagni, la Travers con una certa riluttanza accetta di andare a Los Angeles ad ascoltare le idee di Walt Disney per l'adattamento cinematografico. Durante quelle due brevi settimane nel 1961, Walt Disney utilizza ogni risorsa a sua disposizione per convincerla. Armato di fantasiosi storyboard e divertenti canzoni, create dai talentuosi fratelli Sherman, Walt tenta il tutto per tutto senza riuscire a convincerla. Man mano che la Travers diventa sempre più irremovibile, Walt Disney vede la possibilità di ottenre i diritti, allontanarsi sempre di più. Solo quando cercherà nei suoi ricordi d'infanzia Walt capirà il senso delle paure che assillano la scrittrice, e insieme riusciranno a dare vita a Mary Poppins, facendone uno dei più teneri film della storia del cinema. Ispirato a eventi reali, Saving Mr. Banks è la straordinaria storia mai raccontata della nascita del classico Disney per il grande schermo Mary Poppins — e del difficile rapporto che il leggendario Walt Disney ebbe con la scrittrice P.L. Travers che per poco non impedì la realizzazione del film.

Saving Mr. Banks è un film live-action prodotto e distribuito dalla Walt Disney Pictures, il 13 Dicembre 2013 negli Stati Uniti, e il 20 Febbraio 2014 in Italia.
Il film è diretto da John Lee Hancock, scritto da Kelly Marcel e Sue Smith, e interpretato da Tom Hanks (Walt Disney), Emma Thompson (P.L. Travers) e Colin Farrell (Robert Goff Travers).
La colonna sonora è composta da Thomas Newman.

19 gennaio 2013

Frankenweenie - La recensione di FRAME

Se per la nostra recensione dovrete aspettare (nel caso in cui Victor oltre a far resuscitare gli animali sapesse anche qualche rimedio per far passare subito la febbre fatecelo sapere) ci pensano i nostri amici di FRAME, un blog completamente dedicato al cinema, in cui gli autori, alcuni studiano cinema e altri si dilettano solo per passione, sono attivi su news e recensioni, anche e soprattutto su Facebook, a farci sapere cosa ne pensano di Frankenweenie, sull'atteso ritorno di Tim Burton all'animazione stop-motion con un progetto da lui più volte definito molto personale.

Tim Burton supera Tim Burton, come?! Con il suo nuovo autentico lungometraggio animato stop motion, 'Frankenweenie'.
Ispirato completamente al corto originale, scritto e diretto dallo stesso Burton nel 1984, 'Frankenweenie' racconta la storia dell'amicizia tra un cane ed il suo padroncino che si concluderà con la morte (?) prematura del cucciolo, E dalla morte inizierà tutto!

Il film è un tripudio di bellissime, e molto fini, citazioni di film horror/trash degli anni '30-'40, genere amato dal regista nella sua giovinezza. E' inutile star a citare tutti gli omaggi presenti nel film, basti sapere che la maggior parte sono veramente geniali e molto intelligenti, spero solo che possano essere riconosciute e capite anche da chi non conosce bene il genere sopracitato. 
L'arte di Burton è presente sotto ogni aspetto, soprattutto nei personaggi, finalmente torniamo ad amare le grottesche creature del grande maestro, che ha attinto addirittura ai suoi vecchi (pazzeschi) schizzi disegnati più di 30 anni fa, che lo hanno caratterizzato per tutto questo tempo (forse facendolo cadere nella macchietta e nello stereotipo a volte).

Come in un film muto, molto spesso anche in Frankenweenie la fa da padrone la musica, ancora una volta composta e creata dal brillante Danny Elfman, che unita alle eclettiche situazioni create nel film riescono a dar vita ad incredibili suggestioni di un cinema classico passato che si era perso nel tempo. Un grande plauso va assolutamente concesso alla fotografia e alle scenografie che insieme hanno dato vita a questo mix folgorante!

L'unico, minuscolo, difetto potrebbe essere attribuito al personaggio principale (umano) Victor, che non dà spazio all'immedesimazione del pubblico, ma probabilmente la poca personalità del personaggio è voluta per poter dar spazio al vero carattere dominante della pellicola, il piccolo Sparky (adorabile!).

Potrei essere contraddittorio ma personalmente non credo che questo sia "il grande ritorno di Tim Burton" perché la sua impronta si può comunque scovare in tutti i suoi ultimi lavori, basta solo saper osservare senza malizia e preconcetti.
Il suo Dark Shadows era solo il lampo prima del tuono. Frankenweenie è un tuono che risuonerà nell'aria per molto tempo.

P.s. Se il target individuato dalla Disney è giusto, il film potrebbe diventare davvero un incubo per i più piccoli.
di Mat Tosini
FRAME 
Ovviamente vi inviatiamo a non perdere Frankenweenie al cinema e a seguire il blog FRAME
Intanto vi invitiamo a votare al sondaggio a destra per eleggere il vostro film d'animazione preferito Disney dell'anno tra Ribelle - the Brave, Ralph Spaccatutto e Frankenweenie, entrambi nominati all'Oscar.
Continuate a seguirci perchè rinnoveremo l'appuntamento con loro in futuro non solo con recensioni, ma anche con speciali e altre novità :-) 

12 gennaio 2013

Il vincitore della colonna sonora italiana di Ribelle - the Brave

Avete partecipato in 6 con le vostre recensioni al concorso per vincere la colonna sonora italiana di Ribelle - the Brave messa a disposizione dalla nostra redazione.
Al sondaggio avete risposto in 49 decretando le migliori due recensioni, quella di Antimina, con 45 voti, e di Matteo, con 10, ma adesso, come avevamo preannunciato, tocca a noi scegliere la migliore che si aggiudica la colonna sonora. E con la sua recensione originale, è proprio Matteo a vincere la colonna sonora di Brave, che gli sarà consegnata a casa.

Di seguito trovate lil suo commento al film che gli è valso la vittoria. Mentre noi vi invitiamo a continuare a seguire il blog per partecipare ad altri concorsi!

La Pixar, come di consueto, ha studiato e si vede, riportando sullo schermo una meravigliosa visione della Scozia e delle sue classiche e dure tradizioni, in contrapposizione a questo nasce appunto il personaggio di Merida, carattere libero deciso e coraggioso che stravolgerà questo mondo con i suoi (giusti) ideali e sarà lei stessa a trascinarci in una grande avventura più Disney che Pixar, ma pur sempre una grande avventura! Tecnicamente stupefacente, la lampada da tavolo riesce ancora a sbalordire e questa volta (a parer mio) lo ha fatto tramite l'acqua, elemento quasi fondamentale per Brave, ricreata in maniera impeccabile! Mi sembra appropriato dire che ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi di Alla ricerca di Nemo...e si vede! Ma forse il punto forte del film è indubbiamente “l'umorismo a catena”, scenette comiche si susseguono continuamente per tutta la pellicola ,e davvero, non hai nemmeno il tempo di prendere respiro tra una risata e l'altra! Comunque non è un film perfetto, personalmente l'ho trovato leggermente troppo veloce, le vicende si snodano benissimo certo, ma questo non aiuta molto l'immedesimazione con i vari personaggi, a questo viene in aiuto la limpida semplicità della storia, per questo penso che sia un film più Disney che Pixar. Se vedi un classico Disney ora in età adulta, troverai la storia terribilmente veloce a differenza di quando eri piccolo, che il tempo sembrava fermarsi. Colonna sonora dalle atmosfere celtiche (ovviamente) magistralmente create da Patrick Doyle e canzoni bellissime interpretate da Julie Fowlis arricchiscono la pellicola dandole una bella botta di carattere! Per la versione italiana della canzoni è stata scelta Noemi, rossa DOC, che a modo suo ha dato un'altra impronta stilistica notevole! Le vicende umane trattate sono più attuali di quanto si pensi, la libertà di scelta è indubbiamente uno dei punti focali della nostra esistenza, l'uomo da sempre la brama perché è giustamente un nostro diritto, siamo fatti delle nostre scelte, se ci viene negata la libertà di scegliere il nostro destino possiamo anche smettere di vivere, e Merida cerca di rappresentare tutti noi nella sua individualità, andando contro sua madre per pretendere la libertà. Insomma Brave è libertà di scelta, libertà di amare, libertà di pensiero, libertà sessuale, un film che rimane nel cuore e nell'anima. P.S. Sinceramente, è stato bellissimo vedere tutti gli ideali e i principi IDIOTI lanciati dalla Twilight Saga, SCHIACCIATI da un semplicissimo lungometraggio animato firmato Pixar. Non aspettavo altro! - Matteo

22 dicembre 2012

Ralph Spaccatutto - La Recensione

Ve lo sto dicendo ragazzi, non siamo stati mai così popolari in anni. E' pazzesco. I giocatori dicono che siamo "vintage", che penso significhi "vecchi ma forti".
Se la memoria mi assiste, quella che avete letto sopra è una delle citazioni da Ralph Spaccatutto, il cinquantaduesimo classico della Walt Disney Animation Studios, ambientato nel mondo dei videogiochi.
Prendendo di fondo la stessa idea alla base di TRON, un mondo virtuale dentro ai computer, il film è ambientato interamente in una sala giochi, nella quale personaggi di diversi giochi, dagli arcade agli sparatutto, dopo l'orario di chiusura si incontrano e interagiscono tra di loro.
Già dalla premessa nascono molte domande riguardo al funzionamento di questo mondo virtuale, e il primo pregio di questo film è il fatto di metterle subito in chiaro, in modo da immergercisi completamente e concentrarsi esclusivamente sui personaggi, che non a caso sono tanti.
Ma cominciamo dal protagonista, Ralph, un cattivo. Il suo ruolo nel gioco in cui è protagonista, Aggiustalo tu, Felix, è quello di spaccare tutto, ma la sua ricompensa è quella di finire buttato nel fango ogni volta, non ricevendo nessuna medaglia e non essendo apprezzato da nessuno. D'altronde è il cattivo, e come ogni cattivo che si rispetti, soprattutto se vediamo i classici Disney, il suo cuore non ha bisogno d'amore.
Solo che non è così semplice. Nella tradizione del miglior film Pixar, il cattivo non è cattivo veramente (basta pensare a Lotso in Toy Story 3, oppure a Syndrome ne Gli Incredibili - solo che in questi due casi è l'esatto contrario) e Ralph desidera essere un personaggio videoludico migliore e per questo scappa dal suo gioco cercando di trovare se per lui c'è un posto da qualche altra parte tra i videogiochi della sala, compiendo, nella migliore tradizione Disneyana, un viaggio mozzafiato, che potrebbe cambiare il destino di molti e il suo.

Ma allora qual'è la vera identità di questo ibrido d'animazione? E' la svolta tanto attesa per la Walt Disney Animation verso un tipo di prodotto lontano dal fiabesco che per 90 entra ed esce dalla loro produzione, è il primo film che risente dell'influsso dell'originalità Pixar? Beh no, perchè Ralph Spaccatutto è completamente Disneyano fino all'osso, anzi è il film che finalmente riprende lo storyteller classico dopo anni e anni, levaci l'ambientazione videoludica che può ingannare con la sua originalità, e quello che ottieni è un classico Disney al 100% per la famiglia che intrattiene e diverte.
Sono passi anni luce avanti a Rapunzel, grazie all'entrata in scena di Rich Moore, regista televisivo di alcune serie d'animazioni più dissacranti di sempre, I Simpson e Futurama, che ha portato finalmente negli studi di Burbank una ventata di freschezza inattesa.


Il film è solido, ha un ritmo energetico, ma ha anche i suoi problemi, una seconda parte a tratti un pò ripetitiva e un finale facilmente deducibile già dopo la prima mezz'ora, ma sono tutti dettagli che si possono trascurare più che facilmente davanti ad una cura visiva senza precedenti.
Prima di tutto l'animazione dei personaggi, e qui non parliamo di come sono verosimili perchè la CGI già da quattro anni a questa parte offre un livello di dettagli impressionanti, ma parliamo di Character Animation e la Disney non si fa battere da nessuno in questo campo. Prendete ad esempio i cittadini del videogiochi di Ralph e nel modo adorabile in cui si muovono. 
E come seconda cosa, la struttura dei mondi, come quelli di Sugar Rush e Hero's Duty, e come siano diversi gli uni dagli altri, con le rispettive tinte cromatiche.


Il paragone con Toy Story è più che azzeccato, ma non stiamo parlando di copia, ma di due ottimi film d'animazione che condividono la stessa idea di base, un what if interessantissimo, cosa succede se i giocattoli prendono vita quando noi non siamo presenti, oppure cosa accade se i videogiochi giocano anche quando non siamo noi a giocarci? 
L'idea di base viene proprio da TRON, non a caso John Lasseter, che ricordiamo essere il creatore di Toy Story, lavorò come animatore al film dell'82, rimanendone, come ha detto più volte, drasticatamente inspirato. Insomma un circolo vizioso di idee, di film che si ispirano a vicenda, che dimostrano che la Disney, dopo 90 anni ha un'anima e un'identità e soprattutto trasuda passione e vive ancora. Flynn Lives non a caso.
Comunque se Toy Story rappresentava la generazione di bambini anni '90, Ralph allora quella di oggi, ma con delle riflessioni interessanti. Ralph è protagonista di un gioco vintage, in una sala giochi, dove oggi, in cui si preferisce il gioco domestico, non sono più frequentate come nel passato. Esattamente come la popolarità in declino di Woody all'arrivo di Buzz.
Oltre a questo c'è anche il tema dell'amicizia, che la Pixar in ogni film caratterizza estramamente bene (Woody e Buzz, Mike e Sulley, Carl e Russel), mentre la Disney tende a proporre come tema principale la classica storia d'amore, che però cerca di non essere mai convenzionale. 
Qui in Ralph Spaccatutto c'è l'amicizia tra Ralph e Vanellope e non può non essere che adorabile. I due personaggi, così diversi tra di loro, ma così uguali, hanno un bellissimo rapporto che li lega, che porta poi anche allo svilupparsi di scene molto drammatiche (la macchina go-kart).
Nel film Disney d'animazione con più personaggi all'attivo di sempre, i secondari sono così forti che distolgono l'attenzione da Ralph e Vanellope, e con loro l'autoidentificazione è assicurata.


John C. Reilly, doppiatore di Ralph e vero spaccatutto :-)
Quasi due ore di pura gioia per gli occhi, accompagnati da una colonna sonora di Henry Jackman, alla sua seconda collaborazione Disney dopo il film di Winnie the Pooh dell'anno scorso, intensa di puro spirito 8 bit, che, per chi ha passato la sua giovinezza giocando al Nintendo 64 e soci, avrà sicuramente piacere di riascoltare. Non c'è nessun tema strumentale memorabile, ma regge bene, soprattutto accompagnata dalla canzone degli Owl City, When Can I See You Again?, che messa durante i titoli di coda ci fa sicuramente pensare a quando potremmo rivedere Ralph Spaccatutto. La Disney Animation non fa tanto spesso sequel al cinema, ma con un film come Ralph non desideriamo veramente altro.

Classico, Vintage, Retro, chiamatelo come vi pare, ma Ralph Spacca!


su 5

Il film è accompagnato da un cortometraggio, Paperman, così bello che merita un articolo tutto suo, quindi ne riparleremo tra giorni :-)

5 settembre 2012

CONTEST: Vinci la colonna sonora italiana di Ribelle - the Brave

A sinistra la produttrice Katherine Sarafian, al centro il compositore Patrick Doyle e a destra il co-regista Mark Andrews in sala d'incisione
Come ben sapete oggi è la data di uscita italiana di Ribelle - the Brave, tredicesimo lungometraggio Pixar, e, per celebrare l'evento, noi di My New Animated Life abbiamo organizzato un contest di cui voi siete i protagonisti.

Infatti avete l'occasione di vincere la colonna sonora italiana del film in formato CD, tutto quello che dovete fare è dire quello che pensate sul film, ovvero scrivere una recensione.
Tranquilli, non servono parolone o un linguaggio tecnico alto locale, quello a cui noi interessa è sentire la vostra passione mentre leggiamo la vostra opinione su Brave, che potrà essere sia positiva che negativa.
Se avete bisogno di un esempio su come fare, potete trarre spunto dalla nostra recensione di Brave a Riccione, oppure dalla quella recente del nostro amico Pietro.

Il regolamento è semplice: avete tempo da oggi fino al 26 Settembre per scrivere le vostre recensioni e mandarcele al nostro indirizzo email - mynewanimatedlife@gmail.com (le email mandate dal giorno 27 in poi non verranno contate). Dopo di che le recensioni verranno pubblicate qui sul blog e verranno votate sempre da voi tramite un sondaggio. Le tre con più voti entreranno in finale e saremo noi della redazione a scegliere la migliore tra quelle, che poi vincerà la colonna sonora del film, che recensiremo qui sul sito nei prossimi giorni.
Nel caso la colonna sonora per quel periodo non sarà disponibile per problemi esterni, (il titolo potrebbe andare fuori catalogo, ma è abbastanza improbabile) sarà messo in palio un altro premio sempre relativo a Brave.

Ovviamente una recensione per essere eleggibile deve essere leggibile :-) Ovvero niente dialogo abbreviato da SMS, e soprattutto un buon uso della punteggiatura. Le email che riceveremo che non rispetteranno queste regole non saranno neanche pubblicate qui sul sito.

Il contest è organizzato da noi, detto in parole povere siamo noi che paghiamo il CD [Amazon].
In pratica il nostro obbiettivo è quello di coinvolgervi e vedere chi di voi ha più passione pixeriana :-)

Quindi ricapitolando,
OBBIETTIVO: Colonna sonora di Brave
COME FARE: Scrivere una recensione sul film e mandarla via email a mynewanimatedlife@gmail.com entro il 26 Settembre.

Per tutte le domande ci sono i commenti qui sotto,
Buona fortuna :-)

30 giugno 2012

La recensione di Ribelle - the Brave da Riccione

Sin da quando è stato annunciato nel 2008, si sono poste molte speranze e aspettative su Brave, era l'unico film Pixar originale in mezzo a tre sequel/prequel (Toy Story 3, Cars 2, Monsters University), e per la prima volta con una regista e protagonista femminile, ma Brave, contrariamente a quel che il titolo dice, è il film meno coraggioso di tutta la filmografia Pixar.
Il film segue una struttura narrativa molto semplice, quella del viaggio dell'eroe, c'è una situazione iniziale, nella quale si presentano i personaggi principali, cosa sono e cosa fanno, e il primo problema, in cui l'eroe è riluttante, dice no, evita un evento, in questo caso Merida non vuole sposarsi. Poi c'è l'incontro con il Mentore, che qui nel film può essere la Strega, quella di cui ha bisogno Merida per cambiare il proprio destino. E così via procedendo nella trama, Brave avanza secondo questo filone.
Tutti i film Pixar se ci fate caso rispettano questa struttura narrativa, nei contenuti speciali di Toy Story 3 c'è addirittura lo sceneggiatore del film Michael Arnt che ne parla.
Ma la Pixar ha sempre aggiunto qualcosa in più; i filler.
Chi segue gli anime probabilmente odierà i filler, sono degli episodi in più che non aggiungono nulla alla trama e il più delle volte sono inutili e vengono fatti per allungare il brodo, ma la Pixar li ha sempre usati per rafforzare la trama e identificare meglio i personaggi.
In Brave questo accade solo una volta, nella scena tra Merida e sua "madre" nella foresta.
Ma questo non vuol dire che i personaggi siano accennati o monodimensionali, anzi sono definiti sin dalla prima scena, il problema è con la trama, il film segue una linea retta, deviando poche volte, semplice e troppo poco corposo rispetto agli altri film Pixar, anche rispetto a Cars 2.

Ma considerando il film per quello che è, levando il paragone il più delle volte inopportuno con gli altri film Pixar, Ribelle - the Brave è un film meraviglioso.
Il punto forte del film è sicuramente il rapporto tra Merida e sua madre, funziona benissimo, ha dei dialoghi brillanti, ed è sviluppato benissimo all'interno del film, con delle idee molto originali, come quella di far parlare i personaggi insieme ma in luoghi diversi e non tra di loro, voi direte come è possibile, ma dopotutto è la Pixar :-)
Per quanto riguarda la comicità del film, qui la Pixar fortunatamente non segue l'esempio imbarazzante di Rapunzel, come il trailer suggeriva; Brave fa ridere per davvero, e a volte anche in maniera intelligente. Se dietro il rapporto madre figlia c'è Brenda Chapman, qui con i personaggi del Re Fergus e i tre fratellini si sente la vena e il ritmo comico di Mark Andrews (One Man Band).
Anche se c'è una scena che fa pensare molto a Rapunzel, con tanto di pianto finale, fortunatamente Merida è diversa da Rapunzel, non aspetta il principe cantando canzoncine, anzi la rossa non canta proprio.
Il film è accompagnato da tre canzoni già da Oscar, due di Julie Fowlis ed una di Birdy, e riprende il modello musical di Toy Story, personaggi che non cantano, ma le canzoni sono in sottofondo.
Merida quindi è molto più simile a principesse come Tiana, Mulan e Pocahontas. Che più che principesse sono eroine, vanno in guerra e spaccano tutto, ma Merida è molto più infantile, anche per motivare alcune scelte che fa nel corso della storia e per evidenziare sempre il rapporto madre-figlia.

Con Brave c'era il pericolo che la Pixar volesse in un certo senso diventare la Disney, con lo stesso team esecutivo, tanto vale pure fondersi in un unico studio.
Il film non rispetta la regola di Andrew Stanton, quella secondo cui un personaggio in un film non debba mai dire che vuole qualcosa, per esempio Merida dice che vuole cambiare il suo destino. Secondo il regista di WALL-E e John Carter, il pubblico deve capire da solo cos'è che realmente vuole un personaggio.
Comunque John Lasseter mantiene le distanze, se in alcuni punti Brave rispecchia in pieno il modello di Classico Disney grazie al lavoro di Brenda Chapman (La Bella e la Bestia, Fantasia 2000) e Irene Mecchi (Il Re Leone, Hercules, Il Gobbo di Notre Dame), Brave resta un film Pixar.

La componente visiva del film è meravigliosa, i lungo campi all'inizio del film che inquadrano i paesaggi scozzesi sembrano in live-action.
La computer grafica ha raggiunto livelli impressionanti alla Pixar, solo i capelli valgono il biglietto del film, sembra assurdo da dire, ma vedere per credere. Ogni ciocca di Merida prende vita.
E il paesaggio parla da solo, qui riferimenti ai film di Miyazaki, soprattutto il rapporto uomo-natura e l'elemento magia che scatena poi la maledizione, si sentono parecchio, ma non vengono abusati, è un omaggio riuscito molto bene.

In sintesi, i pionieri della Pixar cambiano modello di film, Brave rispetto a Up o Alla Ricerca di Nemo è molto lineare e semplice, ma ha degli ottimi personaggi, una bella storia, e un aspetto visivo meraviglioso.


su 5



Storie di battaglie epiche e leggende mistiche si tramandano da generazioni sullo sfondo delle aspre e misteriose Highland scozzesi. "Ribelle - The Brave" entra a far parte di questa tradizione raccontando la storia della coraggiosa Principessa Merida che dovrà confrontarsi con la tradizione, pronta a cambiare il suo destino.
Merida, abile arciera, è l'impetuosa figlia di Re Fergus e della Regina Elinor. Determinata a farsi strada nella vita, Merida sfida un'usanza antichissima, considerata sacra dai fragorosi signori della terra: il potente Lord MacGuffin, il burbero Lord Macintosh e l'irascibile Lord Dingwall. Le azioni della principessa involontariamente scatenano il caos e la furia in tutto il regno. La ragazza chiede aiuto a un'eccentrica vecchia Strega che le concede di esaudire un unico desiderio. Il "dono" della strega, però, si rivelerà fatale. Merida dovrà fare ricorso a tutto il suo coraggio e alle sue risorse, inclusi i tre divertentissimi gemelli combina guai, per sconfiggere la terribile maledizione.

Ribelle - the Brave è un film d'animazione in CGI, prodotto dalla Pixar Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures il 22 Giugno negli Stati Uniti, e il 5 Settembre in Italia.
Il film è diretto da Brenda Chapman e Mark Andrews, scritto dai registi e Irene Mecchi, e doppiato in originale da Kelly MacDonald, Billy Connolly e Emma Thompson.
La colonna sonora è composta da Patrick Doyle, e ha delle traccie cantate da Julie Fowlis.

14 febbraio 2012

C'era una volta (Once Upon a Time) 1x04.05 - Il prezzo della Magia, La voce della Coscienza

C'è una città, nel Maine,
nella quale ogni personaggio delle fiabe che conoscete, è intrappolato tra due mondi,
vittime di una potente maledizione,
solo una persona sa la verità, e solo una può spezzare la maledizione.
Riprendiamo la programmazione italiana di C'era una volta (Once Upon a Time), serie fiabesca della ABC, qui in onda su FOX, recensendo quattro episodi.
Ci siamo occupati dei primi due, il secondo e il terzo, in questo post, mentre del quarto e del quinto parleremo oggi, per finalmente rimetterci in sesto e per seguire la serie episodio dopo episodio con voi :-)
Infatti stasera verrà trasmesso su FOX, il sesto episodio, Il pastore.
Nelle nostre recensioni non ci sono spoiler, nel senso che se non avete ancora visto gli episodi, potete benissimo leggerle, che non danno l'intera trama, ma solo un piccolo assaggio.

C'era una volta (Once Upon a Time) 1x04 - Il prezzo della Magia (The Price of Gold)
Per far sì che una cosa cresca, Miss Swan, si hanno bisogno di radici.
E tu.... non ne hai.
Le persone non cambiano, si illudono solo credendoci di riuscirci.
Ci troviamo nella foresta, Cenerentola è rimasta da sola a casa a pulire, mentre la sua matrigna e le sorellastre hanno l'occasione di andare al ballo organizzato dal principe. Tutto quello che può fare Cenerentola è guardare dal basso verso l'alto i fuochi d'artificio lanciati dal castello.
Ma, quando aveva ormai perso le speranze, come la fiaba suggerisce, arriva la Fata Madrina, che vuole regalare a Cenerentola un occasione per andare al ballo. Non fa in tempo neanche a entrare in scena, che Tremotino, con un Bibbidi-Bobbidi BOOM!, la uccide e ruba la sua bacchetta, infiammando la scena, letteralmente.
Tremotino propone un accordo alla futura principessa, se firmerà il contratto, Cenerentola potrà andare al ballo e far innamorare il principe, in cambio lei, quando Tremotino lo chiederà, dovrà soffisfare la sua richiesta, dandogli un dono.

Senza speranze, e con il desiderio di cambiare vita, e nonostante le mie imprecazioni, Cenerentola accetta firmando il contratto, subito dopo una nube nera la avvolge, trasformandola in una principessa, adesso il ballo l'attende, ma anche la richiesta di Tremotino, perchè tutta la magia ha un costo.

Protagonista di questa puntata non è la storia di Cenerentola o di Tremotino, ma del cambiamento, ardentemente desiderato da una ragazza, che, contrariamente alla storia originale, sembra disillusa dai sogni, e non è più convinta che con un sorriso tutto passi e che un giorno migliore è alle porte.
Nella vita reale, Cenerentola si chiama Ashley, lavora in una lavanderia, aspetta un bambino e tutti credono che lei non sia in grado di crescerlo.
Emma si immedesima nella sua situazione, affrontata anche lei quando era giovane, dando in adozione Henry appena nato, e le consiglia che se vuole, può cambiare e stravolgere la sua vita, crescendo il bambino anche da sola. Il suo consiglio, che dimostra che Emma forse, conoscendo Henry, si è pentita di non esserselo tenuto, porta Cenerentola a scappare dalla città, rubando nel negozio di antiquariato di Mr. Gold, Tremotino. Ma a causa della maledizione nessun personaggio delle fiabe può scappare da Storybrooke.

Intanto lo sceriffo Graham, che, dite la verità, dopo il finale di questa puntata ci ha profondamente deluso, propone a Emma il posto da vice sceriffo della città, e le dice di pensarci su prima di rifiutare, ma Emma ha un altro incarico da parte di Mr. Gold, quello di riportare a casa Ashley, e quello che lei ha rubato dal suo negozio.
Ma, come questa serie insegna, nulla è come sembra :-)

Con questo episodio scopriamo che Tremotino sarà il vero cattivo della serie, anche se definirlo cattivo mi sembra molto banale, vista l'ambiguità di come è scritto nell'episodio.
Precedentemente abbiamo scoperto che ha stipulato un contratto con Regina, ogni cosa che nel mondo reale lui chiederà a lei, Regina dovrà soddisfare la sua richiesta, anche se non sembra che Mr. Gold sappia della sua vera identità come Tremotino, e in questo scopriamo che adesso ce l'ha anche con Emma.

Nonostante le premesse di Horowitz e Kitsis, la serie è assolutamente mitologica, ruota su dei personaggi mitologici e ci gioca sopra brillantemente, ma questo non influisce sulla caratterizzazione dei personaggi, che sono reali e credibili, anche quando sono nel mondo delle fiabe, soprattutto per quanto riguarda Cenerentola. Permettetelo, ma l'unica cosa non credibile è quello che fa il cacciatore nella scena finale dell'episodio, e non sto parlando di mettersi i calzini xD
Anche se sappiamo bene che di Lost, soprattutto per quanto riguarda il tipo di storytelling, ce ne è e ce ne sarà solo uno, Once Upon a Time può essere tranquillamente considerato il degno successore, l'alternarsi di momenti nel mondo delle fiabe e della realtà è paragonabile, per quanto ambizione, a quello lostiano del pre-incidente e dell'isola.
Con Lost condivide anche tanti quesiti, che in un episodio vengono risposti e posti di altri ancora. Credo che bisognerà aspettare la fine di questa prima stagione per sapere il passato fiabesco di ogni personaggio, ma forse qualche mistero resterà. Personaggi nuovi continuano e continueranno ad entrare nel cast, e la serie sembra che stia reggendo molto bene, continuando ad avere sottotrame che non ci annoiano e facili da seguire.

Il momento più geniale di tutto l'episodio è la conversazione in macchina tra Emma e Ashley, che parlano di come sia difficile prendersi delle responsabilità da soli di un bambino appena nato, con sul sedile posteriore Henry che ascolta la conversazione in silenzio. Come se tutta la storia di Cenerentola e di Tremotino fosse servita solo per avere quel momento, per consolidare ancora di più il rapporto tra Henry e Emma, con un semplice sguardo.
E io qui, mi metto ad applaudire :-)

Il prezzo della Magia (The Prince of Gold) è scritto da David H. Goodman, che ha lavorato in Buffy e Fringe.
Gli spettatori negli Stati Uniti sono stati 11,32 milioni, con un rating di 3.8/9, mentre in Italia, 380 mila, contando anche i dati di FOX+1 e +2.

su 5

C'era una volta (Once Upon a Time) 1x05 - La voce della coscienza (That Still Small Voice)
- Farà come dico o...
- Oppure? Mi rovinerà la vita? Farà del suo peggio? Perchè io farò sempre del mio meglio.
- Non mi metta alla prova.
- Non mi serve. Perchè mi lascerà stare e mi lascerà lavorare in pace.
- Davvero? E perchè?
- Perchè un giorno, sindaco, potrebbe trovarsi nel mezzo di una battaglia per la custodia. E sa come la corte determina se un genitore e' adatto? Consultano un esperto, tanto più se quest ultimo ha avuto in cura il bambino. Quindi, le suggerisco di pensarci bene e di permettermi di fare il mio lavoro, e di permettermi di farlo come la mia coscienza mi dice di fare.
Lo psicologo Archie Hopper è stato il primo personaggio delle fiabe che Emma ha incontrato a Storybrooke, la versione reale del Grillo Parlante. Da allora il personaggio, nel corso degli scorsi quattro episodio, è stato poco interessante, e l'ho ingiustamente sottovalutato.
Dopo aver visto questo episodio mi pento amaramente :-)

L'episodio inizia con il piccolo Archie Hopper, che nel mondo delle fiabe si chiama Jiminy Cricket, che è costretto dai suoi genitori a vagabondare per paese e paese in uno spettacolo di burrattini. Il piccolo Jiminy, mentre i genitori intrattengono il pubblico, deve rubare quello che può dalle tasche e borse.
Così continua per tutta la vita, cresciuto da genitori che pensano che i buoni siano deboli, ma un giorno decide di dire basta, e si fa aiutare da Tremotino, con risultati molto drammatici.

Intanto nel mondo reale, Emma decide di prendere il posto da vice sceriffo di Storybrooke, e nel momento in cui lei si mette il distintivo, BOOM!
Un tunnel esplode, scatenando il panico tra gli abitanti della città, e Henry crede che questo sia un segno che la maledizione stia per terminare.
A causa delle convinzioni del ragazzino, Hopper è minacciato da Regina che gli impone di cambiare metodo di trattamento per Henry. Il ragazzino deve cessare di credere nel mondo delle fiabe.
Allora Hopper minaccia a sua volta Henry, dicendogli che se continuerà a credere nella maledizione, lo dovranno rinchiudere in una clinica, e ovviamente il ragazzino rimane scioccato e scappa, entra dentro il tunnel alla ricerca di qualche indizio. Hopper lo segue, e fa appena in tempo a entrare, che una scossa chiude l'entrata del tunnel, Hopper e Henry sono rimasti intrappolati.

La libertà è il tema di questo bellissimo episodio, il migliore di questi cinque visti finora, il più drammatico e meglio scritto.
Jane Espenson, una delle più quotate sceneggiatrici televisive di fantascienza, ha scritto quest'episodio, e il suo tocco magico si vede.
Innanzitutto il personaggio di Archie è meraviglioso, e ambiguo nello stesso tempo, medita vendetta contro i genitori, volendoli addirittura uccidere, pensando che loro lo meritano.
Ma la trasformazione in Grillo Parlante, per mano della Fata Turchina, lo redime, e così è costretto a sorvegliare  e crescere il piccolo Geppetto per tutta la sua vita. Jiminy anche in questo caso alla fine non ottiene la libertà, passerà tutta la sua vita prendendosi cura di un bambino, ma può fare qualcosa di cui si sente fiero e libero, il bene.
Perchè la verà libertà è scegliere tra il bene o il male, di seguire la sua piccola voce dentro la testa, la sua coscienza, e Jiminy non poteva farlo.

La scena nell'ascensore con Henry e Archie è un momento di altissima scrittura, il tunnel, anche se poi nasconde altro, è più che altro un'invenzione narrativa per far parlare i due personaggi ad uno stesso livello. E' diverso da quando Archie visita Henry nel suo studio, qui addirittura il ragazzino da dei consigli allo psicologo, e questo ribaltamento dei ruoli funziona molto bene.

Episodio strappalacrime, Il rapporto di amicizia nel mondo reale tra Geppetto e Archie è commovente, ma senza inutili sentimentalismi.
Se la serie ci vuole dare ogni settimana un episodio migliore dell'altro, non vedo l'ora di vedere il prossimo :-)

La voce della Coscienza (The Little Small Voice) è scritto da Jane Espenson (Buffy, Battlestar Galactica, Warehouse 13, Torchwood: Miracle Day e Game of Thrones).
Gli spettatori negli Stati Uniti sono stati 10,69 milioni, con un rating di 3.4/9, mentre in Italia, 325 mila, contando anche i dati di FOX+1 e +2.

+++ su 5

Ovviamente la piccola storia d'amore tra Mary e David, ricoverato all'ospedale, viene totalmente eclissata da quella di Archie Hopper, ed sembra essere stata inserita per sdrammatizzare certi momenti dell'episodio. Ma non è inutile.
Tra le curiosità, c'è un'altro riferimento a Lost, questa volta si tratta di Apollo Bar, e una citazione a un classico Disney, il dalmata di Archie si chiama Pongo :-)
Inoltre nella sigla dell'episodio si vede il telaio di Tremotino, che compare nella sua storia originale.

Appuntamento a questa sera su FOX, alle 21:00, per il sesto episodio, Il pastore, dedicato al Principe Azzurro :-)