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18 settembre 2013

Jerry Bruckheimer e la Disney in trattative per il rinnovo, quale futuro per il produttore di Pirati dei Caraibi?

Jerry Bruckheimer con la sua stella sulla Walk of Fame ricevuta a Giugno, insieme a Johnny Depp e Bob Iger
Jerry Bruckheimer è considerato il super-produttore di Hollywood, con quasi 50 film prodotti, tra cui classici come American Gigolo, Flashdance, Top Gun, Pearl Harbor e franchise come Beverly Hills Cop, Bad Boys, e per la Disney Pirati dei Caraibi e National Treasure (Il mistero dei templari).
Conosciamo bene Bruckheimer non solo per Pirati dei Caraibi, ma anche perchè ha prodotto recentemente film Disney come G-Force, Prince of Persia, L'Apprendista Stregone e The Lone Ranger,  ma ha cominciato a lavorare nello studio sotto l'etichetta Touchstone e nella ormai defunta Hollywood Pictures con film come Armageddon, King Arthur e Dèjà vu. Infatti Bruckheimer ha cominciato a lavorare per la Disney nel 1994, ed ora il suo contratto, che dura fino alla primavera 2014, scadrà.

Da sinistra, Alan Horn insieme a Tom Cruise e David Miscavige di Scientology alla premiazione della stella di Bruckheimer sulla Walk of Fame
Di conseguenza, secondo Variety, sono in corso negli studi Disney le trattative per prolungare il contratto di Bruckheimer per un nuovo termine, infatti il produttore comincerà ad incontrare Alan Horn, chairman dei Walt Disney Studios, per discutere di ciò, nonostante Bruckheimer abbia diversi progetti per il futuro in altri studi, la Sony per l'horror Beware the Night previsto per il 2015, e ha in programma i sequel di Top Gun e Beverly Hills Cop per la Paramount e un terzo Bad Boys sempre per la Sony, e in Disney recentemente ha prodotto degli insuccessi commerciali come G-Force, I Love Shopping, Prince of Persia, L'Apprendista Stregone e The Lone Ranger.
Anche se le motivazioni per portare avanti la collaborazione di Bruckheimer negli studio ci sono eccome, c'è un quinto film di Pirati dei Caraibi in uscita nel 2016 e in sviluppo un terzo National Treasure, che secondo il produttore è in fase di sceneggiatura, anche se non ha ancora ricevuto il via libera da parte della Disney.

Il primo logo della Touchstone Pictures
Inoltre Jerry Bruckheimer potrebbe ritornare alle suo origini, ridando linfa vitale alla Touchstone, il label della Disney che si occupa di produrre film per un target più adulto, che però in questi ultimi anni si occupa solamente di distribuire negli Stati Uniti i film della DreamWorks Pictures e adesso anche Ghibli con Kaze tachinu (The Wind Rises), ed è un vero peccato perchè nel passato dava un'ottima contro-programmazione ai film per famiglia della Disney. La Touchstone infatti ha prodotto classici come Good Morning Vietnam, L'attimo fuggente, Pretty Woman, The Rocketeer, Sister Act, e L'uomo che sussurrava ai cavalli, ma al momento è ferma.

L'attenzione della Disney è attualmente concentrata, com'è giusto che sia, sulla Marvel e Star Wars, e sembra improbabile un ritorno della Touchstone, infatti la politica dello studio del CEO di Bob Iger, che ha portato anche alla rinuncia della Miramax, è quella di produrre grandi film ad alto budget con un forte brand, caratteristiche che i film Touchstone non hanno, in modo tale da attirare l'attenzione del pubblico in un mercato pieno di competizione.

Jerry Bruckheimer, Dick Cook e Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland e Oz
Ovviamente noi tutti speriamo che le trattative con Bruckheimer vadano a buon fine, e che riabbia in Disney la libertà creativa che i recenti flop gli avevano tolto, si è parlato per Pirati dei Caraibi 5 di una diminuzione della sue scelte sul final-cut del film. La stessa libertà creativa che gli è stata data da Dick Cook dopo il successo di Pirati dei Caraibi, e che Bruckheimer ha usato producendo film di dubbia validità come G-Force e L'Apprendista Stregone, e di mancata riuscita come Prince of Persia. Ma il produttore sembra aver capito i suoi errori, infatti in The Lone Ranger vediamo un grande blockbuster d'intrattenimento perfettamente confezionato, poi ricevuto male dal pubblico a causa di un passaparola negativo che la Disney non è riuscita a togliere al film. Ma si parla in questo caso, come sarà il caso di John Carter, di un futuro cult che verrà successivamente rivalutato.