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6 luglio 2021

TOON PLATOON, IL PREQUEL DI ROGER RABBIT CON TOM CRUISE MAI REALIZZATO

Il concept art di Thor Enriquez di Who Discovered Roger Rabbit, una delle tante versioni del prequel mai realizzato di Roger Rabbit
Nat Mauldin, sceneggiatore de Il dottor Dolittle e Boog & Elliot - A caccia di amici, è stato ospite di una puntata di Best Movies Never Made, il podcast condotto da Stephen Scarlata, regista di Jodorowsky's Dune, il documentario che cronaca il tentativo di Alejandro Jodorowsky di adattare il romanzo Dune, e Josh Miller, sceneggiatore di Sonic - Il film, dedicato al seguito di Chi ha incastrato Roger Rabbit mai prodotto e da lui sceneggiato.

Infatti dopo il successo di Chi ha incastrato Roger Rabbit nel 1988, il secondo maggior incasso dell'anno al box office globale, la Disney non impiegò molto a dare il via libera ad un sequel del film diretto da Robert Zemeckis, e, tra le varie idee fatte commissionare da Jeffrey Katzenberg, l'allora presidente della divisione cinematografica, ci fu quella di un prequel intitolato Toon Platoon.

Jeffrey Katzenberg sul sedile posteriore con Roger Rabbit alla premiere de La bella e la bestia a novembre del 1991
Mauldin, allora sceneggiatore di sitcom come Giudice di notte dal 1984 al 1987, aveva appena terminato la sceneggiatura del suo primo film, Pronti a tutto (Downtown), commedia buddy cop che sarebbe stata realizzata successivamente nel 1990 con Anthony Edwards e Forest Whitaker. La sceneggiatura del film, prima della sua realizzazione, stava riscuotendo un certo successo negli ambienti di Hollywood, e fu proprio in questo momento che lo sceneggiatura fu chiamato per un meeting al buio alla Amblin, casa di produzione di Steven Spielberg. Lì trovò, a sua sorpresa, seduti ad un tavolo David Hoberman, allora un executive allo Disney, Jeffrey Katzenberg, e proprio Spielberg. Mauldin legò subito con Spielberg condividendo il suo amore per l'animazione; uno dei primi lavori dello sceneggiature fu infatti come porta caffè per Chuck Jones, animatore leggendario dei Looney Tunes. 

Durante il meeting, che si era trasformato in una cena di due ore, Mauldin e Spielberg cominciarono a buttare giù le prime idee sul sequel di Chi ha incastrato Roger Rabbit, che aveva appena sbancato il box office. L'idea iniziale era quella di realizzare un sequel classico, ambientato pochi anni dopo la conclusione del primo film con Roger Rabbit, che è ormai una grande star, e una storia basata su Broadway Danny Rose, il film di Woody Allen del 1984 in cui Allen, un agente che rappresenta intrattenitori di poco successo a Broadway, finisce invischiato in un pericoloso triangolo amoroso tra un suo cliente, una donna interpretata da Mia Farrow, e un boss malavitoso.

Tom Cruise sul Vanity Fair di gennaio 1989
La settimana dopo Spielberg lo chiamò dicendogli che Tom Cruise, che allora veniva dal successo di Rain Man - L'uomo della pioggia (1988), era molto interessato nel partecipare al sequel di Roger Rabbit, che quindi, con una star ingaggiata al progetto, ebbe tutte le carte in regola per assicurarsi la messa in sviluppo. Da quel momento in poi Roger Rabbit 2 si trasformò da un sequel ad un prequel, con la storia di Roger che arrivava per la prima volta ad Hollywood negli anni '40, perché c'era l'interesse di fare un film di guerra ambientato nella seconda guerra mondiale.

Il film si doveva aprire, esattamente come Chi ha incastrato Roger Rabbit, con un cortometraggio di Baby Herman, che veniva interrotto con le proteste accese del bebè al regista che si lamentava che non si riusciva a trovare il partner perfetto per i suoi cartoni, perché quelli con cui interagiva erano tutti alquanto spaiati. Durante il film si sarebbero alternate sequenze con Herman accoppiato a sidekick una più disastrosa dell'altra. Si passava poi ad una fattoria del Kansas in cui compariva Roger che non sapeva di essere un cartone nonostante fosse assolutamente goffo e non umano. Alla scoperta che il coniglio era stato adottato, Roger si avventurava fuori dalla fattoria e, sulla strada, incontrava il personaggio interpretato da Tom Cruise, un umano, che avrebbe ricoperto lo stesso ruolo come spalla di Roger che era toccato a Bob Hoskins nel primo film. Il personaggio di Cruise era un pilota di aereo che desiderava essere un eroe ma che, a causa della sua paura delle altezze, fu espulso dall'accademia militare e decideva di reinventarsi come attore. Non poteva essere un eroe nella vita reale quindi decise che ne avrebbe interpretato uno. Ma i suoi sogni di successo non si sarebbero allineati con la realtà, infatti Jeffrey Katzenberg propose una scena in cui il personaggio di Cruise, sul set di un film per cui era stato ingaggiato, indossava una tuta di un cartone e doveva provare ad acciuffare Beep Beep. Quest'idea fece sbellicare Spielberg.

Dopo di questo il film subì numerose versioni, di cui Mauldin non ne ricorda nemmeno più il numero. In una Tom Cruise e Roger erano compagni di stanza nello stesso appartamento in cui Jessica, futura moglie del coniglio, viveva con Wendy, una sua coinquilina. I quattro personaggi uscivano per un doppio appuntamento, e si vedeva in una scena Jessica imbarazzata perché si doveva cambiare l'abito in qualcosa di più seducente per la serata romantica. Questo prequel giocava infatti sull'idea che Jessica era tutt'altro che provocante.

Il secondo atto cominciava poi con l'attacco di Pearl Harbour e quindi l'entrata in scena degli americani nella seconda guerra mondiale. Da qui la creazione di Toon Platoon, un platone delle forze armate degli Stati Uniti composto da cartoni perché ritenuti strategici in quanto indistruttibili in battaglia. I capi militari però non si resero conto che nel campo nemico in cartoni più che a combattere erano interessati a intrattenere i nazisti. Il personaggio di Cruise entrava nel plotone insieme a Roger nonostante era un umano perché ritenuto inutile a causa della sua acrofobia. Il plotone era composto anche da un aereo che aveva paura di volare.

Il personaggio di Norma Desmond in Viale del tramonto (1950) aveva ispirato un villain femminile nella versione del prequel nota come Who Discovered Roger Rabbit
Alla sceneggiatura di delle bozze del film venne chiamato anche Jeff Stein, che aveva già collaborato con Mauldin a delle sitcom. E il progetto venne rivisto da loro due e Tony Sheehan diventando successivamente Who Discovered Roger Rabbit, mantenendo la stessa ambientazione ma cambiando il carattere di alcuni personaggi. Come quello di Tom Cruise che qui diventava un agente di star in bianco e nero che, con il passaggio al colore, andava alla ricerca di clienti in technicolor, ed era qui che entrava in scena Roger Rabbit. Tom Cruise avrebbe poi interpretato anni dopo un agente in Tropic Thunder, dando vita all'iconico Les Grossman.

Questa versione del film prendeva spunto da Cantando sotto la pioggia. Infatti c'era una star del cinema muto ormai al viale del tramonto che rubava la voce di Jessica perché la sua era come quella di Wallace Beery, una delle vittime del passaggio dal muto al sonoro a causa di una voce non all'altezza della sua immagine.

Da sinistra Kelly Asbury e Rob Minkoff mentre studiavano alla Cal Arts nel 1983. Asbury, story artist de La bella e la bestia e Toy Story, è venuto a mancare a giugno 2020

Consegnata l'ultima bozza, Mauldin ricorda: "L'ultima volta che consegnammo la sceneggiatura era in un meeting con Spielberg e ci dissero, voi clown ce l'avete finalmente fatta. Tutti ridevano e lui era soddisfatto. E' così che ci siamo lasciati, e noi credevamo che finalmente la produzione sarebbe partita." Ma ovviamente non fu così. "Siamo stati licenziati e riassunti due volte," conclude. Nel frattempo la Disney ingaggiò Rob Minkoff alla sceneggiatura di una sua versione del sequel, completamente diversa da quella di Mauldin, Stein e Sheehan. Minkoff, prima che dirigesse Il re leone, era un animatore di talento ai Walt Disney Animation Studios a cui aveva cominciato a lavorarci da Taron e la pentola magica (1985). Anche JJ Abrams, agli inizi della sua carriera, scrisse una sua sceneggiatura per il sequel con Jill Mazursky, figlia del regista Paul che aveva realizzato per la Disney Su e giù per Beverly Hills (1986) sotto l'etichetta Touchstone, registrando un successo per lo studio che stava faticando quegli anni al box office.

Nonostante quindi gli studi avevano provato a rivolgersi a sceneggiatori diversi, agli inizi degli anni '90 Toon Platoon rimase la versione più popolare, quella a cui la Disney ritornava sempre e quella che piaceva di più a Spielberg. Ma da lì in poi Mauldin intraprese una carriera come sceneggiatore di film, dedicandosi ad altri progetti e non seppe più nulla dalla Disney. "Ci sono due teorie," rivela lo sceneggiatore riguardo al perché il prequel non entrò mai in sviluppo, "la seconda rimane quella più plausibile, ma la prima è che negli anni '90 la sceneggiatura di Schindler's List ricevette la completa attenzione di Spielberg, e appena lui la vide ebbe la priorità per il regista. E ovviamente non puoi fare quel film e allo stesso tempo produrre Toon Platoon che avrebbe visto dei nazisti rappresentati in modo cartoonesco." Ma questa teoria venne smentita "quando lavorai a Boog & Elliot e parlai con Penny Finkleman-Cox, che nel 2006 era vice presidente esecutiva della Sony Pictures Animation, e che lavorava in quegli anni alla Amblin. Lei mi disse che non è un problema per Spielberg lavorare a cose diverse che si contraddicono. Per lei il problema erano i soldi. Infatti negli anni '90 Spielberg, Robert Zemeckis, il regista di Chi ha incastrato Roger Rabbit, e l'autore del libro da cui il film è tratto, Gary K. Wolf, e Tom Cruise, avevano contratti con partecipazione pre-break gross," ovvero quando un talento riceve una cifra direttamente dall'introito dei biglietti venduti una volta che lo studio recupera i soldi spesi e comincia a ottenere un profitto dal film. "Per ogni dollaro che il film incassa al botteghino, questi ci ricavano entrambi 15 centesimi, e si vedono cifre notevoli accumularsi molto velocemente. E Penny Finkleman-Cox mi disse che il film, a causa del budget elevato, avrebbe dovuto incassare oltre 700 milioni per far sì che loro cominciassero a vedere gli introiti dai biglietti staccati."

I conduttori del podcast poi aggiungono che tra le ragioni dell'inesistenza di un sequel c'è da annoverare la situazione rara che era avvenuta durante la produzione del primo film, quando la Warner diede i diritti di sfruttamento dei Looney Tunes per il film alla Disney. Infatti alla fine degli anni '80 la popolarità di Bugs Bunny e amici era in declino, e i personaggi erano visti dalla Warner come una proprietà intellettuale vecchia, per questo la Disney non ebbe problemi ad averne i diritti. La situazione però cambiò proprio a seguito del rilascio di Chi ha incastrato Roger Rabbit che riaccese la passione per i Looney Tunes che negli anni '90 si ritrovavano protagonisti di un altro esperimento alla Roger Rabbit, Space Jams (1996), questa volta però di produzione Warner, che mescolava ancora una volta animazione e riprese dal vero. Sarebbe stato difficile quindi per lo studio riavere i personaggi dei Looney Tunes, e magari avrebbe potuto contare solo sui personaggi Disney, non soddisfacendo Spielberg che è un grande amante dei personaggi animati Warner.

La Disney era comunque intenzionata a produrre un sequel per Roger Rabbit, che dichiarò sarebbe uscito nel 1993, secondo la strategia di rilasciare un film d'animazione all'anno partendo da La bella e la bestia (1991), a cui sarebbe seguito Aladdin (1992), e finalmente Roger Rabbit 2. Nel 1991, a distanza di dieci anni dal primo libro, l'autore Gary K. Wolf pubblicò Who P-P-P-Plugged Roger Rabbit?, il secondo romanzo di Roger Rabbit che andava a rilanciare i personaggi, cancellando la versione del romanzo originale e allineandosi a quella del film, raccontando un nuovo mistero. Nel dicembre dello stesso anno Spielberg anticipò che stavano pensando addirittura ad un terzo Roger Rabbit, pensando di adattare proprio il secondo romanzo di Wolf.

Baby Herman e Roger Rabbit escono fuori dal set nel corto Montagne Russe Rabbit
Nel frattempo, per sfruttare il personaggio, la Disney commissionò tre cortometraggi che vennero prodotti dai Walt Disney Animation Studios. Il primo di questi, Una pazza indigestione (Tummy Trouble), fu abbinato alle copie cinematografiche di Tesoro, ho ristretto i ragazzi (1989); il secondo, Montagne Russe Rabbit (Rollercoaster Rabbit) uscì con Dick Tracy (1991), il blockbuster sotto etichetta Touchstone diretto da Warren Beatty che deluse le enormi aspettative che la Disney aveva per questo franchise alla Indiana Jones. I due cortometraggi erano diretti da Rob Minkoff, che allora era stato annunciato come regista delle scene animate di Roger Rabbit 2, ma l'anno dopo Minkoff disse che non era più coinvolto nel sequel. Infatti il terzo e ultimo corto, Scambio di piste (Trail Mix-Up), che uscì con Sulle orme del vento (1993), venne diretto da Barry Cook, che andò successivamente a dirigere Mulan. Questo ultimo corto ebbe appunto la sfortuna di essere abbinato ad un film che non ebbe successo al botteghino, e quindi la popolarità del personaggio andò a calare, e i futuri corti, tra cui un quarto, Hare In My Soup, che era entrato in produzione, vennero cancellati.

Nel corso degli anni vari membri della crew del primo film, come Zemeckis o il produttore Frank Marshall, hanno rivelato la loro intenzione di sviluppare un sequel, ed era spuntato anni fa su internet un test animato del 1998 in cui Roger Rabbit era stato rielaborato in CGI, per testare se il personaggio funzionava con questa tecnica d'animazione che in quegli anni era esplosa. Ma Toon Platoon venne definitivamente accantonato. E di questa idea rimane solo una sceneggiatura disponibile online, nella versione del 1989, che terminava con Roger Rabbit che si riuniva con la madre, e che le domandava chi fosse sua padre. L'inquadratura poi si sarebbe spostata su Bugs Bunny che recitava la sua celebre battuta, Ain't I A Stinker? (Non sono una carogna?), lasciando capire allo spettatore che era lui il padre di Roger.