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1 aprile 2014

MyNewGreatStory. Prime donne e femmes fatales, lo stile e la forma di Marc Davis

La mente crea
è come un tizzone morente
che un qualche invisibile influsso,
come un vento incostante, risveglia a uno
splendore passeggero; questo nasce dall’interno…
e il lato conscio della 
nostra natura non può predirne né l’insorgere
né l’estinguersi. 
Percy Bysshe Shelley
Il Walt Disney Family Museum in concomitanza con la mostra antologica su Mary Blair, presenta una nuova esposizione dal titolo Leading Ladies and Femmes Fatales: The Art of Marc Davis. Una mostra allestita all’interno della galleria del teatro del museo che aprirà i battenti dal 30 aprile fino al 3 novembre 2014, co-curata dal direttore del museo delle collezioni e delle mostre, Michael Labrie, e dall’animatore Disney, Andreas Deja. In questa exhibition vengono messi in luce circa 70 disegni originali a matita per l’animazione, artwork concettuali, dipinti, animated cel e fotografie del grande animatore, uno dei componenti dei 9 Old Man e Imagineer, Marc Davis. Davis, nominato Disney Legend nel 1989, disegnò da animatore alcune tra le più difficili primedonne e femmes fatales del mondo animato di Walt Disney, nei famosi classici come Peter Pan (1953), La bella addormentata nel bosco (1956), e La carica dei 101 (1961). Fu un grande maestro della forma umana e della costruzione di figure anatomiche in movimento che portarono questi personaggi femminili alla costruzione di incredibili icone che le ha rese credibili in ognuno di noi.

Sebbene il suo lavoro e le sue realizzazioni disegnate potrebbero riempire una galleria molto più vasta, le opere selezionate vengono principalmente dalla collezione personale di Davis, dai Walt Disney Imagineering, da diversi collezionisti privati​​, e dalla raccolta della Disney Family Foundation, con lo scopo di concentrarsi su di una parte della carriera di Davis per mettere a fuoco la sua grande padronanza con la figura umana. Leading Ladies and Femmes Fatales: The Art of Marc Davis evidenzia i personaggi femminili che ha creato Davis nei film Disney, come Trilli in Peter Pan, l’eroina Aurora in La bella addormentata nel bosco e la sua antagonista Maleficent, e Crudeli de Mon in La carica dei 101, come se fossero veramente persone realmente esistite, grazie alla sua arte e al suo amore per la moglie Alice.

Marc Davis, una volta disse ad un giornalista: “Se non è possibile disegnare quella cosa, non si potrà nemmeno animarla”. Era molto orgoglioso della sua abilità a disegnare e aveva tutte le ragioni per esserlo. Fondamentalmente fu un artista autodidatta, e affinò le sue competenze attraverso un'infanzia solitaria, e grazie alle sue esperienze di vita sviluppò un senso acuto per l’osservazione, diventando un eccellente disegnatore. Il regalo di Davis fu quello di unire la narrazione drammatica alla sua capacità di infondere umanità, umorismo ed emozione grazie ai suoi disegni.

"Marc può creare una storia, può realizzare un personaggio, può animare, può progettare spettacoli per me. Tutto quello che io devo fare è dirgli quello che voglio, tutto lì. È il mio uomo del Rinascimento”, così disse Walt Disney di Marc Davis. Davis aveva grande stile ed abilità comandate da una profonda ammirazione e rispetto. Impiegato presso il Walt Disney Studio per 43 anni, Marc Davis fu un maestro le cui abilità dimostrate furono essenziali per una grande varietà di progetti sia nei film che negli spettacoli dal vivo. Fu uno dei famosi Nine Old Man, che aiutarono Walt alla pianificazione delle attrazioni a Disneyland per la New York World’s Fair del 1964. I suoi contributi creativi comprendono attrazioni come Pirates of the CarribbeanIt’s a Small World, e The Haunted Mansion per citarne alcune.







Il Disney Legend e Imagineer Marty Sklar disse: “Marc Davis fu uno degli Imagineer più prolifici del suo tempo per lo sviluppo delle idee e per i disegni delle attrazioni del parco Disney. C'è un importante tesoro dei personaggi più noti e più divertenti del mondo.” 


Nel 1947, Alice Estes, un’artista promettente di Long Beach, California, ricevette una borsa di studio presso la prestigiosa Chouinard Art Institute, un campo di addestramento per molti artisti Disney. L’obiettivo di Alice era quello di diventare un animatore, in quel momento lavoro dominante per il mondo maschile, ma la signora Chouinard le consigliò di diventare una costumista, e le diede il compito di assistere il suo nuovo insegnante di animazione, Marc Davis.

Dopo la laurea, Alice Davis si sposò, e finalmente iniziò a lavorare con lui presso il Walt Disney Studio, diventando uno dei primi Imagineers femminili. Disegnò costumi per una serie di attrazioni per Disneyland, tra cui Pirates of the Caribbean e Carousel of Progress, grazie a bozzetti e disegni del marito. Sia Alice che Marc lavorarono con un team di artisti ed ingegneri Disney per progettare e vestire le figure audio-animatronics per It’s a Small World, con la famosa artista Mary Blair, una delle più riconoscibili primedonne di Walt.

Marc Davis nacque il 30 marzo 1913 a Bakersfield in California. I suoi genitori erano grandi viaggiatori e si muovevano spesso, suo padre era un illusionista. Egli infatti frequentò 22 scuole fino al diploma. Per far fronte alle difficoltà degli spostamenti e della ricerca di amici in poco tempo, Davis iniziò a disegnare, trovandolo un ottimo modo per esprimere se stesso. “In ogni città nuova che non conoscevo, mi divertivo a disegnare”, come ricorda Marc Davis in un’intervista. Così il disegno gli diede un senso di stabilità e affidabilità. I genitori di Marc non si potevano permettere il college, ma prese lezioni di disegno in una scuola d’arte nel nord della California. 



Scoprì infatti che vi erano due ottimi posti per lavorare sulla tecnica del disegno: la biblioteca e il giardino zoologico. Come ricorda Davis: “Ho avuto modo di conoscere il vicedirettore dello zoo e mi lasciava entrare prima che entrasse il pubblico per portarmi dalle creature e per lasciarmele disegnare. Fu molto eccitante e avevo talvolta un pò di paura. Anche se io disegnavo gli animali in movimento non pensavo all’animazione. Ero unicamente interessato a catturare i loro movimenti nell’arte della tradizione delle scultura di Frederick Remington.” Effettivamente i disegni che prendevano vita realizzati allo zoo sono molto impressionanti e mostrano davvero l’anatomia e la postura in maniera magistrale. In seguito capì che questa esperienza, fu la sua scuola e il suo vantaggio nel mondo dell’animazione. Poco dopo che suo padre morì, lasciandolo da solo con la madre, iniziò a cercare un lavoro per sostenere entrambi. Disney infatti era alla ricerca di nuovi artisti per nuovi progetti, così come ricorda lo stesso Davis: “Feci un provino e mi accettarono immediatamente. La maggior parte dei partecipanti erano dei vignettisti che non conoscevano l’anatomia come me. Anche io ero un vignettista, ma le esperienze che ho avuto allo zoo ed in biblioteca fecero la differenza.”







Il suo primo lavoro in Disney fu quello dell’inbetweener, l’intercalatore, cioè colui che disegna i disegni intermedi di una animazione tra un fotogramma di partenza ed uno di arrivo chiamati keyframe. Ma dopo poco la sua grande abilità tecnica ottenne grandi lodi e ben presto divenne assistente capo di Grim Natwick per il progetto di Biancaneve e i sette nani. Natwick fu uno dei grandi animatori della storia Disney. Come Davis, egli era molto sofisticato e aveva un approccio più mondano del mondo. Tuttavia il giovane animatore scoprì che vi erano degli attriti con il supervisore dell’animazione Ham Luske, fedelissimo di Disney e Davis fece da mediatore tra i due. Natwick e Luske infatti non erano d’accordo sulla caratterizzazione di alcuni personaggi del film, Luske voleva una Biancaneve più affascinante, giovane ed innocente, mentre Natwick una ragazza più fredda, che esprimesse più erotismo. C’era grande tensione tra i due, anche se la visione di Luske era quella più vicina a quella di Walt. Come ricorda Davis: “Volevo creare con Biancaneve una sorta di sentimento ed emotività al personaggio, mai vista prima, creando una vitalità che doveva essere domata.” Così grazie alle discussione di Natwick, Luske e Davis, Biancaneve risultò coerente e fedele alla visione di Walt Disney.


Dopo Biancaneve e i sette nani, negando l'offerta di Joe Grant di entrare nel nuovo reparto di modeling, Davis si unì al team del progetto della storia di Bambi e per tre anni lavorò a lungo e duramente facendo schizzi d'ispirazione, storyboard, e studi di disegno della vita di diversi animali della foresta. Davis ci mise una ricchezza incredibile ed una grande vitalità per alcune scene tra qui la sequenza di pattinaggio con Bambi e Tamburino al punto che Walt Disney disse a Milt Kahl e Frank Thomas di insegnargli ad animare. Thomas e Johnston scrissero di lui: “I suoi cervi avevano perso il loro aspetto essenziale, ma avevano un contatto con i pensieri e le emozioni umane.” L'animazione di Davis nel film era altrettanto fantastica ricordando la scena in cui Fiore si innamora, con una messa in scena brillante, piena di forti sentimenti di amore e di passione. Come racconta Davis: “Quando il pubblico vide sullo schermo quella scena, scoppiò a ridere, collegando l’emotività umana al pubblico per la prima volta. La prima sensazione avviene solo una volta.” Dopo Bambi Davis tornò al reparto storytelling dove disegnò grandi tavole per il film Victory Through Airpower, tra cui l'aquila e il polpo combattente, ma tuttavia, rimase molto deluso perché non ricevette nessun credito nel film.




Nel 1944 Marc Davis tornò all'animazione per divenire il primo animatore per l’ambizioso, ma controverso film Song of the South, dove la sua animazione mostrò una caratterizzazione brillante ed una personalità importante soprattutto con il personaggio Briar Rabbit. Dopo Song of the South, animò alcuni personaggi in Fun And Fancy Free e Ichabod and Mr. Toad, per poi arrivare a collaborare con Eric Larson per la costruzione della protagonista del nuovo film Cenerentola. I due artisti Davis e Larson progettarono un personaggio molto particolare, per far emergere una visione interessante e dinamica della protagonista. Doveva essere dolce, accogliente, compassionevole e molto intelligente. Davis con la gestualità e con la postura voleva mostarre i suoi sentimenti e le sue emozioni, animando le scene più particolari quali la scena della canzone “Bibbity-Boppity-Boo” a quella dove le sorellastre le strappano i vestiti.






Come racconta Davis: “Io e Milt Kahl soffrivamo un pò perchè potevamo disegnare molto meglio di altri. Entrambi avevamo una migliore comprensione della figura umana e semplicemente non eravamo in molti a gestire questa cosa.” Davis realizzò molte scene con Alice in Alice nel paese delle meraviglie compresa la sequenza del Mad Tea Party. Successivamente si buttò a capofitto nel progetto di Peter Pan, dove ricevette un incarico molto impegnativo: animare per la maggior parte del film il personaggio di Trilli senza l’utilizzo del dialogo. Davis infatti fece un ottimo lavoro utilizzando la postura del corpo, le camminate, le espressioni funzionali all’azione per rendere Trilli, una presenza fondamentale per l’avanzamento della storia, modellandola sul volto dell’attrice Margaret Kelly. In seguito si mise al lavoro sulla più lunga ed estenuante produzione di La bella addormentata nel bosco, animando i due personaggi chiave, l’affascinante Aurora e la cattiva Maleficent. Come racconta Davis: "La bella addormentata nel bosco è una pietra miliare di un certo tipo di caratteristica che non avevamo mai fatto prima d’ora. Abbiamo fatto molto di più sul design dei personaggi di quanto avessimo mai fatto prima o avremmo mai fatto in seguito. La stessa bella addormentata era concepita in forme bidimensionali in maniera diversa da altri personaggi. Lei fondamentalmente si alzava molto e parlava direttamente col pubblico. Aveva pochissima interazione con gli altri personaggi. Questo era estremamente difficile. Doveva essere grande e dominante.” Costruire questi due nuovi caratteri fu una sfida. Il problema fu risolto con una recitazione più sobria di Maleficent. Il suo essere riservata, la sua natura inquietante rende un cattivo molto più efficace e il suo disegno malefico infonde ancora di più paura nel pubblico. Questo personaggio fu molto importante per l’animatore Andreas Deja che animò Jafar in Aladdin.
































Dopo La bella addormentata nel bosco, Marc Davis aveva un ultimo compito: progettare ed animare ogni scena della fiammeggiante Crudeli De Mon ne La carica dei 101. Cruella è molto simile a Maleficent in quanto sono entrambe cattive: lei è riservata, esplosiva, irascibile, divertente e costantemente interagisce con gli altri personaggi. Come ricorda Davis: “Crudelia fu una rara opportunità. Abbiamo costruito dal vivo qualche azione con un’attrice, ma ho scoperto che si doveva realizzare l’azione animata in maniera più libera. Era come imbatterti in qualcuno di più grande della vita, ad alto contenuto di energia, come uno squalo, sempre in movimento. Volevo costruire una personalità con una gestualità che appena la vedi, pensi che quella persona già non ti piace. Una caricatura sempre sopra le righe che ha un grande equilibrio ad essere sempre in pericolo.” Marc Davis lavorò allo sviluppo del WED, ritirandosi dagli studi nel 1978, anche se rimase sempre attivo nella comunità Disney fino alla sua morte nel 2000.











Davis fu un disegnatore naturale che realmente capì la coerenza e la consistenza del personaggio, della narrazione, della messa in scena, e di ciò che rende uno spettacolo divertente. Da ricordare che il 7 ottobre 2014 uscirà edito da Disney Editions il volume Marc Davis: Walt Disney's Renaissance Man che racconta la sua incredibile storia narrata da John Canemaker, Bob Kurtz, Andreas Deja, Glen Keane, Pete Docter, Charles Solomon, Marty Sklar, Don Hahn, Paula Sigman Lowery, Mindy Johnson e Randy Haberkamp.




Per questo articolo ringrazio lo storico John Canemaker e Michael Barrier per le notizie, e Andi Wang del WDFM per le immagini.