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20 luglio 2013

Monsters University - Il nostro commento al prequel di Monsters & Co.

Abbiamo avuto il piacere di partecipare all'anteprima stampa di Monsters University, dove abbiamo visto il quattordicesimo lungometraggio Pixar accompagnato dal corto The Blue Umbrella, di cui però parleremo in seguito.

Monsters University è il primo prequel della Pixar e quarto soggetto non originale, dopo i due riuscitissimi sequel di Toy Story e il meno riuscito, anche se non pessimo, Cars 2.

Il problema principale di un sequel è riuscire a superare il primo film in termini di storia, in più va aggiunto che in un prequel lo spettatore sa già come andranno a finire gli avvenimenti, in questo caso che Mike e Sulley andranno a lavorare alla Monsters Inc, e bisogna quindi trovare un modo originale per farlo interessare agli avvenimenti antecedenti che il prequel ha il compito di raccontare. Inoltre c'è il fattore che rende ogni produzione Pixar un successo, ovvero la pluralità dei temi affrontati, e la complessità dei personaggi, uniti insieme ad uno humour impeccabile, studiato a regola e mai fuori posto.

Queste sono le sfide che affronta Monsters University, e le supera quasi tutte.

Innanzitutto i suoi punti di forza sono i personaggi e l'umorismo, che sono stati i fattori che hanno reso Monsters & Co un successo senza tempo. Ma nel primo capitolo, a differenza di University, si aveva una complessità ed epicità maggiore, basta pensare alla rocambolesca fuga finale di Randall attraverso le porte multidimensionali, il cui meccanismo in University non è per niente esplorato anche se brevemente accennato. 
Questo prequel è infatti incentrato interamente sull'amicizia di Mike e Sulley, e la trama si sviluppa unicamente intorno a loro. Il lavoro sui due personaggi è orchestrato bene, si capiscono intenzioni e motivazioni, ma mancano avvenimenti secondari che arricchiscono la trama, che la rendono unica nel suo genere. Questi filler sono presenti in ogni grande film Pixar, anche in Monsters & Co, e sono utili nel rendere la visione più ricca. Brave ha esattamente lo stesso problema, si articola in una trama lineare e semplice, e alla fine del film si ha l'amaro in bocca e la sensazione di aver visto poco.
Ma il vantaggio di Monsters University consiste nell'originalità che fa cambiare sempre sbocco alle vicende, e che lo rende quindi un prequel interessante, che vale la pena vedere, e che fa quindi dell'amicizia tra Mike e Sulley la sua motivazione principale.

Ciò non toglie però che il film vive di rendita, ovvero sembra quasi complementare a Monsters & Co, e considerandolo come film a se stante ci perde molto. Anche a causa dell'originalità con cui è stato sviluppato il progetto, sembra infatti voler dimostrare di saper sempre sorprendere lo spettatore, e arriva quindi ad un finale troppo forzato, perchè l'intento era forse quello di non far finire le cose nella maniera più prevedibile.

Monsters University riprende l'aspetto della buddy comedy di Monsters & Co, e grazie all'alchimia tra i due personaggi Mike e Sulley, qui si ride veramente tanto, tant'è che forse è il film Pixar che punta di più sul lato comico che sulla storia.
Ma il film offre comunque dei plot twist interessanti, con una scena verso la fine che spaventa e che ci fa desiderare di vederne di più, ci sono degli aspetti infatti che film solo accenna o che affronta troppo superficialmente. Infatti si ha la sensazione che l'unico scopo del film sia quello di raccontare l'amicizia tra Mike e Sulley, e che tutto quello che succede fuori da essa, anche se è interessante, non ci è data sapere e sembra non rilevante. Tant'è che il film sembra incompleto e che necessiti di un altro sequel.

Inutile parlare del lato tecnico, la Pixar è il migliore studio di animazione al mondo per quanto riguarda la CGI, e uno dei migliori per la character animation. Monsters University vive di colori, la fotografia del film brilla, tanto che la visione in 3D con gli occhialini, che abbassano la luminosità, sembra quasi un peccato. Ma la stereoscopia non è male, come in ogni film Pixar è curata da un team di esperti, e non è mai pesante e il film sembra in modo positivo non risentirne, nel senso che si vede nella profondità ma non infastidisce e nemmeno gioca con lo spettatore. 

Nota speciale per il doppiaggio italiano, ottimo anche per la presenza delle due celebrity Biggio e Mandelli, qui il nostro resoconto dell'incontro, anche se non sentire Tonino Accolla come voce di Mike è un grandissimo dispiacere.

Monsters University, in uscita il 21 Agosto in Italia dopo le anteprime del 13, è quindi un ottimo film Pixar; originale, divertente e con una storia che appassiona, ma manca però di una profondità e complessità maggiore nello sviluppo delle vicende per essere paragonato ai migliori film dello studio d'animazione di Emeryville.
Siamo certi che dal prossimo anno, con il ritorno di Bob Peterson e successivamente di Pete Docter, Andrew Stanton e Lee Unkrich, la Pixar ritornerà ad alzare i livelli dei film d'animazione.